3 thoughts on “Il taxi come un’ambulanza

  1. Trovo invece interessante il discorso Rapid Responder, con un istruzione adeguata, il discorso è ottimo.
    D’altronde i taxisti sono sempre in giro, quindi le probabilità che arrivino prima delle ambulanze sono alte.
    Un po lo stesso concetto che c’è qui dalle nostre parti.

    1. Credo si debba fare un grande distinguo tra le realtà.ci provo
      1)canton ticino:400000abitanti,una cultura del soccorso altissima,un rapporto ambulanze-abitanti alto e il MINIMO standard di approccio al paziente è di soccorso avanzato avendo su ogni mezzo un diplomato.In questo contesto ci sta anche spingere forte sul first responder visto che onestamente più di così per il sistema di soccorso si può fare poco
      2)Bologna quasi 400000 abitanti,un rapporto mezzi-abitanti nella media italiana ma comunque basso in relazione all’estensione(per paradosso più basso del ticino),mezzi circolanti in buona parte di volontari,qualche automedica.Ora statisticamente quante volte interverrà il taxista?ammesso che sia in zona e libero da chiamata? quelle energie per quel progetto di,diciamocelo,poca utilità(e mai nessuno ha fatto l’esperimento di attivare codici urgenti su civili che si spostano con le macchine personali,di solito pompieri,poliziotti o carabinieri,mezzi con i prioritari)non si poteva metterle per creare una figura ad hoc per il soccorso?per dare professionisti su OGNI intervento di una ambulanza?come sempre in italia mettiamo le camicette di raso al clochard..belle,carine ma totalmente inutili.

  2. comprendo sempre molto poco di queste iniziative,mi sembra la corsa a chi arriva primo in un campo che ha regole semplici,o almeno dovrebbe averle.Ne riparleremo al primo sinistro con feriti causato dal taxista che corre.

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