6 thoughts on “Quella strana scelta…

  1. Ipotizzo che,come molti,sopratutto se da carattere forte,avrà insistito per recarsi nella struttura che l’aveva già operato,l’attesa(che i CC hanno confermato essere nella norma)del mezzo di soccorso,sappiamo viene sempre percepita come “eterna” quindi anche solo i canonici 7-8 min avranno fatto propendere per partire alla volta di Roma(la sua abitazione è un vecchio casolare fuori mano con tempistiche di accesso che rasentano i 15 min di legge).il “buco” da chiarire(presumo sia l’incipit di apertura del fascicolo)è il viaggio e la non sosta presso altri nosocomi che l’hanno fatto giungere cadavere.

  2. Io credo lui inizialmente fosse cosciente e siccome sapeva la gravità della sua malattia, probabilmente ha sottovalutato la questione.
    Se l’ambulanza era ALS io avrei aspettato per poi recarmi inizialmente all’ospedale più vicino.

  3. Leggo sul sito RAI:
    Morte di Pino Daniele. Il suo cardiologo: “Ha aspettato l’ambulanza 30 minuti”
    E’ polemica sul tempo impiegato dall’ambulanza per raggiungere il casale toscano in cui viveva Pino Daniele. Il suo medico parla di mezz’ora, ma i sanitari smentiscono. Il cantante avrebbe preferito farsi portare a Roma e raggiungere il suo medico

    ”La sua vita era appesa a un filo, e lui lo sapeva bene”, a parlare è Achille Gaspardone, il cardiologo che ormai da molti anni aveva in cura Pino Daniele e che non si dice affatto sorpreso dall’infarto che il 4 gennaio ha colpito il cantautore di origine napoletana.

    Gaspardone però puntualizza sulla tempistica dei soccorsi e afferma che ”dopo 30 minuti” dalla richiesta ”l’ambulanza non era ancora arrivata”. E allora l’artista avrebbe deciso di non aspettare i sanitari e di andare a Roma, dove era in cura. Forse il tragitto si è rivelato fatale, quella casa nella maremma Toscana era troppo lontana dal quartiere Eur a sud della Capitale dove si trova il Sant’Eugenio, ospedale in cui – precisa il chirurgo – Pino Daniele è arrivato da ”cadavere”.

    E’ un’altra però la versione dei sanitari, che parlano di neanche 20 minuti per raggiungere quel casale isolato, luogo del buen retiro del cantautore. “Ogni giorno – racconta ancora all’ANSA Gaspardone, direttore dell’Unità operativa complessa di Cardiologia del nosocomio – era un giorno di vita in più guadagnato […] Aveva una gravissima malattia alle coronarie da 27 anni, una patologia – spiega – che era stata trattata e che si era potuta portare avanti grazie ad interventi di angioplastica”.

    All’artista, precisa, ”erano stati effettuati ben 4 interventi di angioplastica nel tempo”. Purtroppo, sono le parole del suo medico, ”la fine non è stata una sorpresa, ma proprio grazie agli interventi e procedure effettuati ha potuto vivere fino alla soglia dei sessanta anni”.

  4. Aggiornamento:da lancio ANSA si apprende ora che dopo i funerali verrà effettuata l’autopsia ed è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti dalla Procura di Roma.

  5. siamo un paese bello e stranissimo,strano a tal punto che tutto dipende dal giudice di turno in quel momento,personalmente poco tempo addietro ho provato sulla mia pelle quale che siano le stranezze italiane,causa un decesso di un caro congiunto,sottoposto ad esame autoptico(con relative lungaggini anche per la tumulazione)perchè ritrovato cadavere in casa(soccorso persona,casa chiusa,morte naturale etc)e il magistrato(che di rito si interpella in queste circostanze)ha voluto fermamente l’autopsia per fugare ogni dubbio.In questo caso evidentemente il magistrato non ha ritenuto ci fossero estremi per la verifica(il cognome avrà influito?),anche se qualche dubbio sulla dinamica permane.Unica nota:spiace come sempre che in questi casi ci sia la “guerra” tra camici bianchi,il Proff. romano può stare sereno,i Carabinieri hanno già vagliato la situazione intervento del 118 di grosseto non riscontrando anomalie e/o mancanze su tempistiche ed altro.

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